La nostra società vive un paradosso: siamo nell’era della “comunicazione globale”, siamo on-line 24 ore su 24, siamo raggiungibili sempre e ovunque. Siamo sommersi da informazioni, notizie, messaggi. Ma non tutte le informazioni che riceviamo sono corrette e veritiere. Ecco il paradosso: nell’era della comunicazione globale, comunicare “bene” è sempre più difficile.
Soprattutto quando a comunicare è una pubblica amministrazione, è fondamentale attenersi ai fatti, alle regole, alle norme: solo in questo modo la comunicazione può essere davvero “efficace” ed “efficiente”. Solo così è possibile veicolare messaggi capaci di fare crescere il senso civico. E su un tema delicato e di grande rilevanza mediatica e politica come quello dei migranti, è sempre più necessario attivare a livello locale, ma anche a livello nazionale e comunitario, campagne di comunicazione che aiutino i cittadini a “capire”, andando oltre la semplificazione che troppo spesso comprime e distorce le notizie che riguardano fatti di cronaca relativi a migrazione, accoglienza e integrazione.
Ecco perché un progetto come “Clarinet”, oggi, assume un grande valore. Incentivare e sostenere campagne pubbliche di comunicazione sui tanti aspetti relativi alla migrazione, all’integrazione, alle regole e ai diritti delle persone, significa restituire attendibilità e dignità a questi temi, sottraendoli al tempo stesso a possibili strumentalizzazioni politiche che generano tensioni sociali e innalzano muri di ostilità. Comunicare bene, usare le parole giuste, lanciare all’opinione pubblica messaggi basati sulla verità dei fatti: solo così potremo abbattere i muri di diffidenza, e costruire ponti di solidarietà.
Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa